Liceo Classico Dante Alighieri di Roma Hot

 
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Il buon Dante degli anni '70

Ci arrivai nel ruggente '69 quando il movimento studentesco era in pieno fermento e i cortei e le bastonature all'ordine del giorno. Mi misero subito in Griffon d'Oro, scherzo naturalmente ma nella sezione che ne era l'equivalente cioè la B. In realtà il clima era quasi idilliaco,una bolla spazio temporale degli anni 50 con studenti del liceo in giacca e cravatta e professori che ti davano del Lei. A noi purtroppo capitò come insegnante di italiano latino e greco una attempata signorina bisbetica e inacidita di nome Carloni assolutamente incapace di empatia con quei ragazzini che probabilmente considerava dei deficienti. Ricordo i pianti delle ragazze ferite dai troppi 2 e 3 ai compiti di greco mentre noi facevamo i gradassi fingendo noncuranza. Invece eccezionale fu la nostra insegnante di matematica, la grande professoressa Bolle, signorile,umana e dotata di uno humor inglese distaccato e pungente e mai avvilente. Alle sue battute ridevamo tutti. Purtroppo la matematica non mi interessava proprio e lei lo sapeva per cui non infieriva. Al liceo ho trovato i professori migliori: la fascinosa e bravissima professore Mosconi di italiano e latino, padre Piccin di filosofia e l'eccezionale professor Giulio Ansaldi di storia dell'arte. Un uomo anziano coi capelli bianchi e riccioluti,un poco trasandato che sembrava un artista appena uscito da un atelier d'artista. Usava un linguaggio desueto ma sempre elegante e appropriato. Se riuscivi a seguirlo era capace di trasmetterti il suo metodo critico nei punti essenziali e al livello più alto cosicché potevi giudicare da solo un' opera d'arte che non avevi mai visto e riconoscerne l'autore. Un genio che purtroppo non tutti capirono. Quando mi è stato utile e quanto mi manca un Maestro così.

Classe frequentata
Tutte in Sezione B
Punti di forza della scuola
I professori e anche i bidelli.
Punti deboli della scuola
Struttura inadatta e palestra fatiscente.
Commenti sui professori
A quei tempi quasi tutti bravi, 7+.
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La scuola perfetta

Trascorrere 5 anni in questo liceo è stato un piacere, lo consiglio vivamente. 

Classe frequentata
B
Punti di forza della scuola
I fantastici insegnanti.
Punti deboli della scuola
La struttura.
Commenti sui professori
Ideali.
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Altri spezzoni di ricordi

Ai colleghi che si sono diplomati con il sottoscritto nel 64.65 e a coloro che lo hanno fatto in anni precedenti, vorrei ricordare che prima della costruzione dell'edificio prospiciente la scuola, esisteva altro immobile destinato ad un seminario per i futuri sacerdoti, il cui portone fronteggiava quello della scuola, ove chi decideva di marinare vi si rifugiava attendendo la chiusura del portone del liceo per poi prendere la via libera che, di solito, conduceva verso i prati di villa Borghese. Altri ricordi: alla fine delle lezioni, uscendo c'era ad attenderci il fusagliaro, si chiamava, me lo ricordo ancora Andrea, c'era anche un omino piccino che con la scatola di legno vendeva le liquirizie, bruscolini, mostaccioli. Ancora un breve ricordo in onore dei bidelli. Erano una coppia marito e moglie. Lei una matrona, lui la metà di Lei. Subentrò loro, se non sbaglio la figlia.. Maria?, una bella ragazza che a distanza di anni, non ricordo il perchè mi recai un giorno a scuola, mi riconobbe immediatamente. Spero di aver risvegliato altri piacevoli ricordi.

Classe frequentata
medie, ginnasio,liceo
Punti di forza della scuola
metodi di insegnamento.
Punti deboli della scuola
quasi totale mancanza di laboratori.
Commenti sui professori
complessivamente ottimi.
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Caro vecchio Dante

Mi sono diplomato nel biennio '64- '65. In classe eravamo oltre in trenta, i maschi tutti in giacca e cravatta e le compagne in grembiule (i pantaloni per loro erano ben lungi da essere indossati). Una premessa: esiste (e non so se l'esperienza è poi continuata nel tempo) l'Annuario del Dante edito nel 1966, ove si può leggere la storia del Dante dalla sua fondazione sino al '65 e ove si trovano molte foto di classi diplomate negli anni anzidetti. Parlerò dei compagni di scuola, di alcuni professori e della scuola in sè. I professori che voglio indicare con i loro cognomi erano persone e insegnanti indimenticabili. IL professore (non prof. per carità), di latino e greco Vincenzo Lapicirella, attivo esponente della Resistenza Partigiana in Roma e poi, nel periodo post bellico, Assessore al Comune, tant'è che al 13 Km. della Via Aurelia gli è stata intitolata una strada (vai su WIKIPEDIA per maggiori informazioni), un grande Signore, fumava le Alfa, una sigaretta pestifera, che se si aveva la sventura di essere interrogati accanto alla catterada - seguito dell'estrazione dei numeretti della tombola che teneva in un sacchetto e che corrispondevano al tuo numero del registro di classe - si rischiava l'asfissia e lo svenimento. Il grande Ansaldi alias "cirillo", il quale in prima liceo, assieme ad altri due compagni di classe, mi rinviò a settembre solo in storia dell'arte. se si tiene conto che storia dell'arte era considerata alla stessa stregua della Religione,allora obbligatoria,ci si può rendere conto di come sono cambiati i tempi!IL prof. Cavicchi, storia e filosofia, altro personaggio di enorme statura.In tre anni di liceo non ha mai interrogato, promuoveva tutti senza discriminazioni.Era veramente sprecato come professore di liceo, sarebbe stato un ottimo e notevole docente universitario. IL Passamonti,ginnastica, a me particolarmente caro,aveva una grande affezione nei miei confronti, anche perchè ero, come si diceva all'epoca, il palleggiatore e alzatore della squadra del Dante, in pratica il regista, con la quale nel 1963 conquistammo il titolo di campioni provinciali studenteschi, mentre l'anno successivo il secondo posto. La Caselli, matematica, una originale, un giorno ti amava, il giorno dopo ti strapazzava. Erano altri tempi. gli insegnanti davano del Lei e altrettanto a loro gli studenti. Le sospensioni e le note sul registro di classe, accompagnati dai genitori il giorno dopo,si sprecavano, anche solo per manifestazioni che oggi passerebbero inosservati.Erano altri tempi i favolosi anni '60. Avevamo valori sia in noi stessi, nella famiglia e nella società che oggi vedo in gran parte perduti.Avevamo speranza che una volta smessi gli studi avremmo trovato lavoro,cosa che almeno la mia generazione,credo,abbia Merola realizzato. Nalla mia classe, oltre al sottoscritto ex avvocato in pensione, l'avv. Pompei, numerosi medici, un ambasciatore Ecc. Merola, un giornalista della RAI Paolo Cantore eccetera. La scuola era fatiscente, ma aveva un suo fascino di vecchia signora un po' in disarmo, che ancora oggi ricordo con amore e nostalgia. Un'ultima annotazione: in quegli anni nello stesso edificio vi era anche la scuola media Dante Alighieri, che anch'essa è stata da me in precedenza frequentata. Concludo con un caro pensiero ai miei ex compagni di scuola e ai professori che mi hanno indirizzato, avviato e accompagnato durante i miei migliori anni di vita. A tutti ancora presenti e a coloro che ci hanno lasciato.
Paolo.

Classe frequentata
ginnasio-liceo sez.A
Punti di forza della scuola
Insegnamento.
Punti deboli della scuola
Fatiscente, specialmente i servizi igienici.
Commenti sui professori
Nella quasi totalità, eccezionali.
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Diplomati nel 1960

Ho frequentato il liceo e mi sono diplomato nel luglio del 1960. Eravamo in 28. Guardo le foto. Molti se ne sono andati, ma i ricordi sono intatti. In una vita, i ricordi sono come tante fotografie: ogni nome, ogni viso si ferma nel tempo, nell'attimo che appartiene a te, solo a te e all'amico o all'amica della giovinezza. Ho letto di una studentessa che ricordava il temuto "Cirillo", ossia il professor Giulio Ansaldi: era così colto e innamorato della storia dell'arte che oggi sarebbe ministro della Repubblica. Allora era un professore piccolino, biondastro e povero. Noi dicevamo che non aveva la camicia, ma solo il colletto e i polsini che sbordavano da una giacca sale e pepe: al resto rinunciava perché troppo costoso. Il nostro professore di greco era Guido Spadini, medaglia d'argento della Resistenza. Era un finto burbero, aveva perso in guerra una gamba intera e l'altra dal ginocchio in giù. Ci minacciava con il bastone se sbagliavamo la metrica ("Titire tu patulé/recubàns sub tegnmine fagis" o la "traduzione all'impronta", come si usava dire allora. Era un uomo meraviglioso, come Antonino Graffeo, il professore di Storia e Filosofia. Entrò per la prima volta in classe e disse: "Tutto quello che vi hanno detto finora è un imbroglio: adesso ricominciamo da capo, dimenticate quello che vi hanno detto i preti". Avemmo qualche problema in matematica e italiano, i professori cambiarono spesso. Consapevoli che all'esame di Stato ci avrebbero bocciati, cercammo il professore del secondo anno, Francesco Zambrano, un genio, e in 15 andammo da lui tre volte a settimana per farci spiegare "il pessimismo del Leopardi, la religiosità di Manzoni, l'estetismo di D'Annunzio, l'italietta post-risorgimentale di Carducci e il naturalismo di Pascoli". Più, ovviamente, tutto il resto.
Era una scuola senza spazi verdi, con i corridoi piccoli e con i muri dipinti di orrido ocra ministeriale. Ma ci insegnò ad amare la cultura e a studiare sempre, in ogni giorno del resto della nostra vita. Non fu cosa da poco.

Classe frequentata
liceo sezione c
Punti di forza della scuola
n.n.
Punti deboli della scuola
n.n.
Commenti sui professori
n.n.
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il valore di un liceo

Sicuramente si può far meglio ma non gettiamo fango sulle cose che funzionano, ed il liceo Dante Alighieri funziona. Grazie all'impegno dei molti!!

Classe frequentata
sez.A
Punti di forza della scuola
Il valore di un liceo è dato dagli uomini e le donne che ogni mattina portano la loro passione sulla cattedra della vita.<br />
L'organizzazione è sicuramente il valore che la contraddistingue dalla maggior parte degli altri Licei. Dalla mia esperienza poi la differenza la fanno le passioni degli insegnanti che incontriamo...
Punti deboli della scuola
Sicuramente la struttura architettonica di un palazzo del centro storico non aiuta la logistica che i ragazzi vorrebbero maggiormente fruibile. Poi negli ultimi anni, aumentando gli iscritti anche le aule laboratorio sono state utilizzate come classi con un incremento numerico di alunni veramente al limite... Altro limite è dato dalla poca flessibilità al rientro dei "soggiorni all'estero" per i ragazzi che scelgono di fare il 2 liceo in una scuola estera. Al rientro la pressa si fa dura e mentre sei stato aiutato a prendere parte a questa esperienza, rientrando nessuno si ricorda che tu per 6 o 12 mesi hai parlato solo inglese francese o spagnolo. Tutti i prof. si riallineano nel chiderti di fare il compitino in classe anzichè la versioncina. Questo è un limite in quanto non porta e trasferire al gruppo classe l'esperienza importante del singolo che rientra e non ha da condividere con i compagni ed i professori solo la didattica ma soprattuto l'esperienza fatta. Qui il buco si è fatto sentire molto e mi sono sentita solo un robottino che doveva tornare a funzionare nella lingua italiana,latina o greca non doveva farsi altre domande.. ma fortunatamente indietro non si torna e l'esperienza fatta è rimasta con me anche se purtroppo non l'ho potuta condividere come avrei dovuto e potuto.
Commenti sui professori
ottimi per il ginnasio, vagamente variabili sul liceo ma sempre e troppo è lasciato alla passione del singolo ed alla volontà di far bene. Uno spirito di squadra potrebbe aiutare a far fruttare meglio le grandi professionalità del liceo. Il preside è un uomo di grande dedizione e giustizia e pertanto potremmo arrivarci a questo risultato di eccellenza.<br />
Sarà la seconda scuola di Italia ma per me è stata la prima!!
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