Liceo Classico R. Franchetti di Mestre
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Un diverso approccio alla vita e alla cultura
Frequentando il classico ho capito una cosa: non importa se vai male in una materia, non importa persino se alla fine non studi, ciò che fa apprezzabile uno studente è l'appassionarsi. Qui siamo tutti idealisti: ci tuffiamo nelle difficoltà più assurde, ci proponiamo i voti più alti, studiamo lingue intricate e materie pesanti; spesso il sogno è diverso dalla realtà, spesso non ci capiamo più niente, e prendiamo sfilze di 3, 4, 5; spesso non ne possiamo più e vogliamo buttare i libri fuori dal secondo piano... Eppure non possiamo fare a meno di leggere qualsiasi curiosità (su latino, greco, filosofia, storia) ci capiti sotto mano. Anche se il giorno prima avremmo giurato di voler cambiare scuola. E nessuno ti discrimina se prendi voti bassi o sembri esser finito nel posto sbagliato al momento sbagliato: aprono le porte del sapere a chiunque.
Insomma, non so se mi sono spiegata.
Forse no...
Figli di papà non ne vedo, e vengono ragazzi da tutti i dintorni di Mestre (persino da Ca' Sabbioni e da Mogliano, e poi da Mira, Marghera, Martellago...) e da tutte le "classi sociali", e veniamo trattati con uguaglianza.
Non è quello che pretende di essere
Scuola obsoleta, incapace di preparare alle sfide del mondo moderno già ai miei tempi, senza neppure essere in grado di comunicare adeguatamente le materie umanistiche.
A questo punto, meglio di gran lunga lo Scientifico.
Quanto al Franchetti in sé, ripeto: non è garanzia di qualità, serve più che altro come vivaio per figli di papà vari.
Se potessi tornare indietro, certo non lo rifarei. Se poi ci tenete a farvi una cultura umanistica, state pur certi che non ve la fate al Franchetti.
La civiltà greca e latina, la filosofia, la storia dell'arte... Tutti argomenti interessanti sulla carta che però venivano trattati in modo quanto mai burocratico e incapace di coinvolgere, in una sola parola avvilente. Se ho sviluppato un interesse per tali argomenti non è stato certo grazie ai programmi ministeriali, tantomeno grazie ai professori.
Quanto alla frequentazione, vale a dire ai compagni di classe, troppi figli di papà. Inutile negarlo, il Classico rimane una scuola classista, a partire da certi professori, che per i figli di professionisti e funzionari avevano sempre un occhio di riguardo.
Il liceo classico Franchetti - anni '90
Sono stata alunna del Franchetti dal 1991 al 1996. Mi rendo sempre più conto che sono stati anni bellissimi e sono contenta non solo di aver frequentato una scuola completa come un liceo classico, ma anche di aver frequentato proprio il Franchetti, scuola di grande tradizione.
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